Stanley Tucci, candidato all’Oscar nel 2010 per Amabili resti (The lovely Bones) di Peter Jackson, ha rilasciato un’intervista al The Guardian, e alla domanda: A chi ti piacerebbe chiedere scusa, e perché? Ha risposto:
“Alla mia defunta moglie che è morta di cancro. Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarla. Avrei potuto fare di più ed essere con lei nel momento in cui è deceduta. Ma non ero in quella stanza, perché sapevo che sarebbe stato devastante e dopo non sarei stato in grado di prendermi cura dei bambini, (i gemelli Nicolo Robert e Isabel Concetta e Camilla).”
Tucci ha parlato anche di uno dei momenti più imbarazzanti della sua carriera:
“Ero nudo sul palco di Frankie e Johnny In The Clair de Lune, di Terrence McNally, stavo recitando e non riuscivo a ricordare le mie battute. Guardai negli occhi l’altro attore e pregai che la battuta mi sovvenisse. Per fortuna andò così.” E sul peggior lavoro della sua vita:
“Ero un addetto alla manutenzione in un parco della contea di Westchester, New York, dopo il mio primo anno al college, e ho dovuto pulire i bagni, che non hanno l’acqua corrente. È troppo disgustoso da descrivere.” Sulla felicità ha dichiarato: “Dicono che sei solo felice come il bambino più infelice, e questo è vero”. E sul sesso: “Quante volte ho rapporti sessuali? Mai abbastanza”. L’intervista si conclude sull’racconto dell’episodio che poteva valergli la vita: “Sono stato investito da un autobus un paio di anni fa, quando mi sono trasferito qui a Londra. Ero ancora confuso su quale strada imboccare.”