Alla presentazione della 38esima edizione del Sundance Festival, la più importante rassegna di cinema indipendente degli Stati Uniti, Robert Redford è tornato sulla polemica del momento a Hollywood, sugli Oscar ‘troppo bianchi’: “Non mi interessano gli Academy, non sono concentrato su quella parte – ha detto la star – Ma la diversità viene dalla parola indipendenza”. “Se siete di spirito indipendente, se fate cose diverse rispetto alla norma, questo è qualcosa di cui siamo davvero orgogliosi”, ha aggiunto. “Voglio chiarire però che non sono contro le grandi produzioni, ho fatto parte di quel sistema e ne sono stato felice – ha precisato Redford – La mia idea del Sundance non vuole dichiarare guerra a quelle produzioni, ma significa allargare gli orizzonti”.
Il festival è stato creato dalla Utah Film Commission nel 1978 con lo scopo di attrarre sceneggiatori, registi e produttori indipendenti. Nel 1981 Redford fondò il Sundance Institute, organizzazione no profit finalizzata al sostegno del lavoro dei cineasti indipendenti, e iniziò ad essere coinvolto in qualità di testimonial e mecenate della manifestazione. Tre anni dopo il Sundance Institute assunse il potere organizzativo e la direzione artistica del festival, decidendo di spostare l’evento dal mese di settembre a gennaio, durante la stagione sciistica. La rassegna presenta 123 lungometraggi scelti tra oltre 12.700 proposte, di cui 49 sono prodotti da registi alla prima esperienza dietro la macchina da presa. Quest’anno ricorre anche il decimo anniversario della sezione Nuove Frontiere, che celebra l’unione di tecnologia e narrazione e che, come ha spiegato il direttore del festival John Cooper, punta in questa edizione sulla realta’ virtuale.