Spike Lee boicotta il premio alla carriera: troppo bianchi gli Oscar

Nessun afroamericano nelle nomination e il regista non si piega al premio. La polemica accesa da Jada Pinkett Smith non si arresta. Vola l'hashtag #OscarsSoWhite

Spike Lee boicotta il premio alla carriera: troppo bianchi gli Oscar
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

18 Gennaio 2016 - 21.14


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Spike Lee dice no agli Oscar. Con una fotografia postata su Instagram, annuncia che non sarà alla cerimonia per ritirare il premio alla carriera, uno degli Honorary Awards previsti per questa edizione.
La polemica.”Com’è possibile che per il secondo anno consecutivo tutti i venti attori candidati siano bianchi? Noi non sappiamo recitare? Ed è meglio non andare a guardare le altre categorie” scrive Lee, che ringrazia ma comunica che lui e la moglie non saranno al Dolby Theatre di Los Angeles il 28 febbraio, pure riconoscendo che la “vera battaglia” non si combatte contro l’Academy, ma all’interno degli studios e dei network televisivi. L’hashtag #OscarsSoWhite è diventato uno dei più popolari di Twitter, la notizia rimbalza sui Social sostenuta da Jada Pinkett Smith (moglie di Willy Smith che era in odore di nomination per The Concussion) che ha, nemmeno proprio velatamente, proposto un boicottaggio.
La foto su Istagram. Lee ha approfittato del giorno in cui si festeggia Martin Luther King (18 gennaio, ndr), leader dei diritti civili, per mettere in evidenza che gli Oscar sono ancora ‘troppo bianchi’.
Jada Pinkett Smith. Jada Pinkett Smith nei giorni scorsi aveva scritto: “Agli Oscar le persone di colore sono sempre benvenute, se devono consegnare premi o presentare e intrattenere il pubblico. Ma difficilmente riceviamo riconoscimenti per il nostro talento. Forse le persone di colore dovrebbero rinunciare agli Oscar tutte insieme? La gente ci tratta nel modo in cui noi glielo permettiamo”.Nelle ultime ore, con un video sulla sua pagina Facebook, ha rincararato la dose. “fare le elemosina diminuisce la propria dignità”.

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LA STORIA DEGLI OSCAR 

Negli 88 anni di storia degli Oscar, gli attori neri che hanno vinto la prestigiosa statuetta sono appena 15 sui 346 candidati, e nove di loro a partire dal 2000. Solo tre cineasti afro-americani sono stati nominati come ‘miglior regista’ dall’Academy Award. Steve McQueen è l’unico produttore nero ad aver vinto il premio per la miglior fotografia, per l’epico ’12 anni, schiavo’ del 2013.

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Per decenni, gli attori di colore sono stati relegati ad interpretare ruoli di schiavi, inservienti e criminali, mentre registi, sceneggiatori e produttori neri hanno dovuto lottare per vedere realizzati i loro film. Insomma, gli ‘onori’ nell’ambiente hollywoodiano sono stati pochi e rari. Dal 1981, solo 27 afroamericani sono stati nominati agli Oscar, e solo tre di loro lo hanno vinto. E’ in questo contesto che la Hollywood ‘nera’ ha deciso, in quegli anni, di creare un suo proprio premio.

Il ‘Tree of Life Awards’ – conosciuto informalmente come Black Oscar – aveva lo scopo di celebrare gli artisti afroamericani che gli Oscar avevano per lo più ignorato. Un gruppo di privati, i ‘Friends of the Black Oscar Nominees’ (‘gli Amici dei nominati agli Oscar’), donò delle statuette scolpite in nero e bronzo con le sembianze di Denzel Washington, Eddie Murphy, Halle Berry, Will Smith, Don Cheadle e Debbie Allen nel corso dell’annuale cerimonia a Los Angeles.

Sono pochi i dettagli che si conoscono di questi premi, o dei loro vincitori. La cerimonia semi segreta si teneva la notte prima degli Oscar, con accesso solo per ‘addetti ai lavori’. Un eminente critico di film afroamericani, Gil Robertson, è stato invitato una volta ma gli è stato chiesto di lasciare il suo portatile a casa. Più che un ‘gala event’, l’evento era “un gesto simbolico per dire ‘ti vedo’ ad artisti neri”, ha raccontato Robertson al Los Angeles Times.

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Il premio è stato tenuto annualmente per più di 25 anni, un tempo durante il quale Hollywood ha aumentato sempre più il suo riconoscimento agli artisti di colore. Nel 2002, Halle Berry e Denzel Washington hanno vinto l’Oscar come miglior attrice e miglior attore. Nel 2007, dopo che otto afroamericani avevano ricevuto la nomination agli Oscar, gli organizzatori hanno deciso che l’evento non aveva più bisogno di essere tenuto.

“Quest’anno, gli Oscar neri si terranno al Kodak” aveva dichiarato uno degli organizzatori quell’anno all’ABC News, riferendosi al teatro dove si svolgono gli Oscar ogni anno. Gli attori afroamericani Jennifer Hudson, Forrest Whitaker e il tecnico del suono Willie D Burton vinsero l’Oscar quell’anno.

Oggi le cose sembrano andare un po’ diversamente. Per il secondo anno di fila, gli attori nominati agli Oscar sono tutti bianchi. L’unica nomination per film che riguardavano tematiche afroamericane – ‘Straight Outta Compton’ and ‘Creed’ – sono andate ad artisti bianchi. Solo un’esile manciata di artisti neri è stata nominata nelle diverse categorie.

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Tra crescenti controversie su diseguaglianze razziali di Hollywood e dei suoi premi, qualcuno sembra abbia suggerito di riportare in vita il ‘Tree of Life Awards’. Il grande produttore hip-hop Russell Simmons ha tuttavia offerto la sua personale alternativa: una cerimonia di film afroamericani registrata mercoledì da trasmettere live in contemporanea con gli Oscar. A vincere il ‘All Def Movie Awards ‘, questo il nome del Premio, per il miglior film è stato ‘Straight Outta Compton’ di F. Gary Gray, mentre ‘Creed’ si è aggiudicato il premio per il miglior regista (Ryan Coogler) e il miglior attore (Michael B. Jordan). Miglior attrice è stata giudicata Sanaa Lathan per ‘The Perfect Guy’, mentre a Will Smith è andato un premio alla carriera.

 

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