I The Pills scherzano: il nostro film? Incasserà più di Zalone

Sempre meglio che lavorare, il primo film dei The Pills sarà in sala dal 21 gennaio 2016 distribuito in 350 copie da Medusa.

I The Pills scherzano: il nostro film? Incasserà più di Zalone
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15 Gennaio 2016 - 11.53


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“Sicuramente questo film incasserà più di Checco Zalone”: è con questa battuta che i The Pills sono pronti a sbarcare al cinema con “Sempre meglio che lavorare”, loro primo film in uscita il 21 gennaio 2016.

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La pellicola del trio, celeberrimo sul web, sarà distribuita in 350 sale (mille in meno di quelle di “Quo vado?” di CHecco Zalone) da Medusa. In The Pills – Sempre meglio che lavorare ognuno di loro ha una sfida: Luca, si scopre irresistibilmente attratto dal lavoro, complice l’incontro con un’affascinante ragazza, e dal sogno di aprire un “bangla”, un negozio di casalinghi e alimentari di quelli che ci trovi tutto a prezzi convenienti. Matteo scopre che il padre cinquantenne (interpretato dal vero padre dell’attore) ha trovato una vocazione artistica. Mette su Instagram i piatti del pranzo e gira la web serie “Idraulici”. Luigi, ripesca dall’armadio le vecchie t-shirt, frequenta adolescenti e partecipa perfino all’occupazione dello storico liceo romano Mamiani, in una sorta di adolescenza infinita.

Se i trentenni di oggi non trovano lavoro, non riescono ad emanciparsi e di questo ne soffrono
I The Pills no. Luigi, Matteo e Luca si conoscono dall’infanzia, hanno quasi trent’anni e nessuna voglia di prendersi sul serio. Da anni sono paladini di una battaglia ideologica: immobilismo post-adolescenziale costi quel che costi.
Molte le citazioni cinematografiche nel film, da Batman Begins a Fight Club. Spiega Luca Vecchi: “Siamo figli degli anni Ottanta e Novanta, cresciuti col televisore a far da babysitter. Siamo onnivori: la commedia all’italiana e quella americana, la stand up comedy, i cartoni Looney Tones, i fratelli Marx”.

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Della colonna sonora, che spazia tra Calcutta e i Cani, Luigi spiega che “avevamo all’inizio pensato di usare Vasco e altri classici ma poi ci è sembrato giusto rappresentare e portare al cinema un immaginario musicale coerente, dando spazio a tutti gli artisti nostri coetanei che sono in grado di raccontare questo periodo e la nostra generazione”.

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