Danny Boyle: il mio Steve Jobs è un eroe shakespeariano

Il regista a Roma ha presentato il suo ultimo film, ispirato dal guru della Apple: 'Il mio obiettivo è far capire meglio chi era Steve Jobs'.

Danny Boyle: il mio Steve Jobs è un eroe shakespeariano
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18 Novembre 2015 - 17.02


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Il premio Oscar Danny Boyle ha presentato alla stampa italiana a Roma il suo ultimo film, ispirato dalla figura del guru della Apple Steve Jobs. Il regista ha scelto di portare sullo schermo diversi lati del carattere di Steve Jobs, interpretato con passione da Michael Fassbender, ambientandolo nei backstage prima del lancio di tre prodotti leggendari: il Macintosh nel 1984, la società NeXT nel 1988, e l’iMac nel 1998.

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“Avevo quest’immagine di lui legata al lancio dei suoi prodotti, che abbiamo visto tutti in tv, e ti facevano credere di essere di fronte ad un evento enorme: da una parte, in realtà, stava solo lanciando un riproduttore di musica, ma è vero che quelle invenzioni stavano cambiando il mondo. Avevo sentito delle voci sul suo terribile carattere: aveva un gusto straordinario, realizzava cose bellissime, ma mancava di emaptia, non riusciva a mettersi nei panni dell’altro e capire le emozioni: nella nostra storia la figlia e Joanna lo rendono umano”, ha spiegato Danny Boyle in conferenza stampa.

Il regista per approfondire la figura di Steve Jobs ha parlato con moltissimi suoi collaboratori e ha fatto diverse ricerche sul questo straordinario visionario dei nostri giorni. La storia, secondo Boyle, è raccontato come se fosse un dramma shakespeariano: “In un dramma di Shakespeare si prende un eroe e lo si riporta sulla terra, mostrando che è come gli altri esseri umani, vulnerabile. Il mio obiettivo non è che gli spettatori lo amino o lo odino, ma che capiscano meglio chi era”.

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Infine, il regista si è concesso una battuta sul suo prossimo progetto, il sequel di “Trainspotting”: “Dovrebbe intitolarsi ‘T2’, prende delle cose da ‘Porno’ di Irvine Welsh, ma non è un vero e proprio adattamento di quel libro, è scritto dallo stesso sceneggiatore, John Hodge, e mostrerà la reunion dei quattro amici, oggi quarantenni: non so ancora come sarà, ma sicuramente sarà un film sull’amicizia. Abbiamo già fatto una lettura, con gli stessi attori, ed è stato bellissimo risentire le loro voci insieme”, ha spiegato.

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