Ha lavorato come modella, poi è stata conduttrice per Mtv e adesso è uno dei volti più noti di serie tv e film italiani: è Valeria Bilello, classe 1982, nata a Sciacca, cresciuta a Milano, coccolata dagli States. Un concentrato di fascino, simpatia e talento riconosciuti anche alla Mostra del Cinema di Venezia: è stata, infatti, candidata all’ottava edizione del “Premio L’Oréal Paris per il Cinema”, il riconoscimento destinato alle giovani attrici italiane. “Sono molto contenta, perché in passato sono state nominate attrici molto brave molto belle – ha spiegato Valeria Bilello -. Essere accomunata a loro è un grande onore. Poi è un premio legato al festival cinematografico più importante d’Italia che premia soprattutto il talento, non posso che essere felice e lusingata”.
Dopo “Io e Arlecchino”, sarai al cinema in “Monitor”, opera prima di Alessio Lauria.Questo film è una vera chicca, una storia davvero diversa. Tra le cose che ho letto, anche fuori dall’Italia, non mi era mai capitato di leggere qualche cosa del genere. Un racconto così fragile e così lontano dalla nostra realtà. È un film ambientato in un futuro prossimo: nelle aziende non esisterà più la figura delle risorse umane, sostituita dai monitor. L’impiegato quindi si racconta a questi schermi. Da attrice è stata una bellissima esperienza.
Sarai anche in tv, su Raiuno, ne “Il Sistema”.
Sì, una spy story dove c’è moltissima azione: un genere in cui ancora non mi ero mai cimentata. Io interpreto Floriana, un personaggio buono, positivo che aiuta il protagonista a evitare il peggio.
Dalla tv al cinema: dove ti senti più a tuo agio?
Non preferisco necessariamente il cinema o la televisione. Preferisco le storie, preferisco personaggi scritti in un certo modo che mi fanno un percorso e cambiano nel corso dell’azione. Quale ruolo vorresti interpretare? Un uomo… per il semplice motivo che non saprei da dove iniziare per interpretarlo e perché molto spesso è la figura a cui dedico molto tempo. Sarebbe un’esperienza unica: mi aiuterebbe a capire il modo in cui ragionano gli uomini.
C’è un genere in cui vorresti cimentarti?In questo momento mi piacerebbe interpretare un thriller.
C’è un personaggio a cui sei più affezionata?A tutti, indistintamente, per diversi motivi. È ovvio che con il passare degli anni si resta legati ai personaggi più recenti, per , quando fai mente locale e ti ricordi di alcuni ruoli, spesso riesci a comprenderli meglio e ad avere più pietà di loro.
Hai mai pensato di girare un film da regista?Non so se posso programmare un passaggio vero e proprio dietro la macchina da presa. Mi piacerebbe ritornare a girare delle cose e sarebbero sicuramente dei documentari.
Per anni sei stata tu a intervistare: se potessi fare una domanda a Valeria Bilello, che cosa le chiederesti?Che domanda… cosa le chiederei? Non ne ho la più pallida idea. È una domanda troppo ego-riferita. Forse le chiederei: “Come sta?”
…come sta?Sta per… (ride, ndr.)
Sicilia, Milano e New York: come ti hanno influenzato queste realtà?Della Sicilia mi porto dentro la mia educazione, che si rifà molto a quello che ho vissuto da bambina. Purtroppo certe cose diventano così importanti e diventa complicato scardinarle e… non ho nessuna voglia di scardinare certe sicurezze che appartengono alla mia infanzia. Milano è stata la città che mi ha cullato e mi ha dato diverse possibilità cominciando dalla televisione e di proiettarmi un po’ ovunque. E New York è stata una sorta di ciliegina sulla torta dal punto di vista dell’educazione musicale, culturale, politica… ho imparato molte cose.
E com’è il tuo rapporto con Roma?A Roma ci vivo dallo scorso febbraio. L’ho ancora vissuta poco. Posso dire che Roma, a differenza di altre città, ha una capacità unica: quella di metterti sempre almeno un sorriso nell’arco di una giornata. Se dovessi scegliere una città dove vivere? In questo momento ritornerei in Sicilia e non necessariamente in una città: sceglierei un posticino vicino a Palermo o Trapani, vicino a un aeroporto per potermi muovere tranquillamente.
Prossimi progetti?Ancora non posso dire nulla.