Addio a Sergio Sollima, regista di Sandokan

Il regista si è spento all'età di 94 anni: suo è lo sceneggiato tv tratto dai libri di Salgari e interpretato da Kabir Bedi.

Addio a Sergio Sollima, regista di Sandokan
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1 Luglio 2015 - 18.09


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Sergio Sollima, regista e sceneggiatore, è morto la notte scorsa a Roma. Aveva 94 anni. Lo annunciano i figli Stefano e Samanta, spiegando che la camera ardente sarà alla Casa del cinema, venerdì 3 luglio 2015 dalle 10 alle 13.

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Sergio Sollima era nato a Roma il primo aprile del 1921. Diplomatosi persso il Centro sperimentale di cinematografia, fu uno dei protagonisti della fortunata stagione degli Spaghetti western. Dopo anni a lavorare in teatro, esordi dietro la macchina da presa negli anni ’60, girando un episodio de “L’amore difficile” (1962), insieme a Luciano Lucignani e Alberto Bonucci. Con lo pseudonimo di Simon Sterling, girò poi “Agente 3S3: passaporto per l’inferno” (1965), Agente 3S3: massacro al sole” (1965) e “Requiem per un agente segreto” (1967)

Fra i suoi film più noti c’è “La resa dei conti”, che ha come protagonista Tomas Milian nei panni del fuggiasco messicano Cochillo Sanchez. Questo fu il primo film di una trilogia di spaghetti-western con Milian e fu seguito da “Faccia a faccia” (1967) e “Corri uomo corri” (1968).

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Conclusa la stagione del western, Sollima si dedicò anche al thriller psicologico con “Il diavolo nel cervello” (1972) e ritornò al poliziesco con “Revolver” (1973) con protagonista la coppia Oliver Reed – Fabio Testi.

Ma il suo nome rimarrà per sempre legato agli sceneggiati televisivi della fine degli anni ’70 tratti dai romanzi di Emilio Salgari. Suoi sono infatti i sei episodi, trasmessi dalla Rai nel 1976, di “Sandokan”. Lo sceneggiato, interpretato dall’attore indiano Kabir Bedi con Adolfo Celi, Andrea Giordana, Philippe Leroy, Carol Andrè ebbe un enorme successo di pubblico ed è considerato un cult del piccolo schermo. Il successo tv, permise a Sollima di produrre altri film per il cinema, come “Il corsaro nero” dove ritrovò sul set il suo attore feticcio, Kabir Bedi. A questo film seguirono “La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa” (1977) e, poi ancora per la tv, “Uomo contro uomo” (1987), “Passi d’amore” (1989), “Solo per dirti addio” (1992), “Il figlio di Sandokan” (1998).

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