Addio Christopher Lee, il Dracula del cinema

E’ stato uno degli attori più popolari del cinema, il cattivo per antonomasia. Da Dracula al Signore degli Anelli. L’amicizia con Tolkien e la parentela con Fleming.

Addio Christopher Lee, il Dracula del cinema
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11 Giugno 2015 - 21.26


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di Francesco Troncarelli

Dracula era lui. Alto, austero, con lo sguardo impenetrabile e i canini che non perdonavano. Uomo delle tenebre e terrore dei poveri cristi che si imbattevano sul suo cammino. Dracula era solo lui, Christopher Lee, leggenda del cinema e baronetto di Sua Maestà, che si è spento a 93 anni.

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La notizia l’ha diffusa il “Telegraf on line” e ha fatto subito il giro del mondo. L’attore è morto domenica scorsa al Chelsea and Westminster Hospital di Londra dove era stato ricoverato tre settimane fa per problemi respiratori e per un infarto, gli anni li aveva compiuti durante la degenza il 27 maggio scorso. L’attrice Birgit Kroencke, sua moglie da oltre 50 anni, ha deciso di informare tutti familiari sparsi ovunque e per questo non facilmente raggiungibili, prima di rendere pubblica la notizia.

Una notizia “incredibile” seconda la narrazione delle storie dei vampiri, che come si sa non muoiono di vecchiaia né tanto meno di malattie destinate ai comuni mortali (ci vuole un paletto di legnio conficcato nel cuore, cosa non facile), ma tant’è, perché nella realtà il vecchio Conte amante del sangue umano, se ne è andato mestamente lasciando nello sconforto i suoi fan.

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Nella sua lunghissima carriera, ben 280 film, Lee ha interpretato principalmente personaggi cattivi, antagonisti dell’interprete principale e villain come per esempio Francisco Scaramanga in Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro, o personaggi particolari entrati nella storia del cinema per le sue puntuali caratterizzazioni. Ci riferiamo al conte Dooku nella trilogia Prequel di Guerre stellari così come quello dello stregone Saruman il Bianco nelle trilogie de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit.

Il ruolo più importante di Lee, stando a quanto aveva affermato lui stesso in più di una intervista, è stato quello del fondatore del Pakistan Mohammad Ali Jinnah nel film Jinnah. La cosa veramente incredibile in realtà e che nonostante una carriera apprezzata dalla critica di circa sessant’anni, Lee non sia mai stato nominato per un Premio Oscar.

Amante dei sigari cubani, colto, in grado di saper parlare correntemente otto lingue, italiano per parte di madre (una Carandini dei marchesi di Sarzano), ufficiale della Raf durante la Seconda guerra mondiale, amico di letterati e artisti (l’unico fra gli interpreti della Saga del Signore degli Anelli a conoscere di persona Tolkien) e cugino di Jan Fleming padre di 007, Lee era un vero signore dai modi garbati e gentili, l’esatto contrario dei personaggi che con successo portava sullo schermo.

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Una carriera piena di titoli come dicevamo, iniziata nel 48 nel Mistero degli Specchi per la regia di Terence Young e proseguita negli anni con il marchio di fabbrica del Vampiro. Dodici le pellicole in cui ha impersonato il Conte Dracula, un record, con titoli come “Dracula il vampioro” del 58 primo della serie, per poi proseguire con Dracula principe delle tenebre, Le amanti di dracula, Una messa per Dracula, Dracula colpisce ancora e via succhiando sangue a tutto spiano.

Film di grande successo che lo proiettarono come attore fra i più popolari del cinema mondiale, insieme ai suoi amici e spesso rivali nelle pellicole di questo genere, Peter Cushing e Vincent Price:
Christopher Lee è stato mostro, vampiro e mummia, ha interpretato il ruolo del diabolico Dr. Fu Manchu, quello di Sherlock Holmes, del fratello di Holmes Mycroft e persino di Henry Baskerville. Eppure il suo genere preferito era la commedia nella quale è riuscito a fare capolino con qualche film americano.
A proposito della sua carriera, un paio di anni fa a Locarno, dove gli era stato tributato “L’excellence Award”, raccontava: “Non rinnego niente di quello che ho fatto, ma non sopporto l’etichetta di star dell’horror, me l’ha attaccata la stampa, non riesco a liberarmene”.

In effetti Lee è stato un attore di notevole talento, spesso nel cast di grandi produzioni europee e americane che hanno legittimato le sue ambizioni recitative ed artistiche al di là del genere che lo ha lanciato. Ambizioni come quella di “cantante” metal. Lo scorso anno infatti veva pubblicato un album metal di sette brani insieme a Tony Iommi, il chitarrista dei Black Sabbath dal titolo Metal Knight.

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Una passione per il metallo che veniva da lontano. Già nel 2010 aveva pubblicato un concept album di metal sinfonico intitolato Charlemagne – By the Sword and the Cross con la grande orchestra e nello stesso anno ha partecipato pure alla riedizione di Battle Hymns, considerato il capolavoro del gruppo epic metal Manowar, prestando la sua voce narrante – che all’epoca del disco originale fu appannaggio del grande Orson Welles – a DarkAvenger, brano cult del gruppo di Joey DeMaio.

Doppiatore e anche cantante quindi, a conferma di una carriera straordinaria ed ancora attiva, se si pensa che deve ancora uscire sugli schermi un suo film: “ Angels in Notting Hill” e non si tratta del caro vecchio Dracula..

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