L’infanzia di Marilyn Monroe è travagliata, la madre infatti è una donna affetta da gravi disturbi mentali, che la costringono a frequenti ricoveri in un ospedale psichiatrico. Le condizioni della madre sono state la conseguenza di continui affidamenti a famiglie sconosciute e vari orfanotrofi. Marilyn è alla continua ricerca di un punto di appoggio, una certezza e una guida. A sedici anni si sposa con il ventunenne James Dougherty. Il legame prematuro, ormai alla deriva, fallisce in breve tempo.
Marilyn trovò un lavoro presso un’industria aeronautica, quando il fotografo David Conover la nota e la convince a intraprendere la carriera di modella e ad iscriversi ad una scuola specializzata. Da lì il suo destino cambiò rotta. Sotto la guida di un altro fotografo, Andrè de Denes, conquista le copertine delle riviste, finché viene notata dalla Fox e le si aprono le porte di Hollywood. Nel 1946 si schiarisce i capelli e cambia il nome in Marilyn Monroe. Nel 1962 Marilyn riceve il Golden Globe come migliore attrice.
L’instabilità emotiva della diva si aggrava, con la glora e forse anche a causa delle instabili storie d’amore in cui si getta. In questo tormentato stato psichico si rifugia nell’alcool e nei barbiturici.
Nella notte fra il 4 e il 5 agosto 1962, viene trovata morta, apparentemente suicida, nella sua casa per un’overdose di barbiturici anche se molte voci hanno sempre sostenuto l’ipotesi dell’omicidio. Il mistero sulla sua morte non è mai stato completamente svelato, ma ha contribuito a fare di Marilyn un mito.
