“La mattina della strage sono passata due volte a poche decine di metri dalla sede di Charlie Hebdo, prima dell’attentato, verso le 9,30, e poi dopo che era successo tutto. Sono passata con mia figlia Talitha, di 17 mesi, sul Boulevard Richard Lenoir, dove sbuca appunto Rue Appert”. Maya Sansa, attrice italiana che da nove anni vive nella capitale francese, ha raccontato in un’intervista come ha vissuto il giorno del massacro ad opera di due jihadisti nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo.
Preoccupata per l’accaduto, l’attrice sta seriamente prendendo in considerazione di abbandonare Parigi: “In queste circostanze si pensa a tutto. Se vivo a Parigi è perchè lo voglio, perchè è meravigliosa, unica, ma in questi giorni…” ha aggiunto.
“Sono qui da nove anni, c’è nata mia figlia, il mio legame con Parigi è forte, ormai è la mia città ma, lo dico sempre anche ai mie amici francesi, Parigi è una città aggressiva; una città multietnica ma dove non c’è integrazione; una città che la multietnicità la subisce perchè sull’integrazione, in realtà, non si investe, non si lavora. Pesa anche la crisi economica, soprattutto sui giovani, in particolare sui tanti di orgini magrebine, che si sentano ancora più deboli e cercano qualcosa che gli dia forza, identità” ha aggiunto.
Maya Sansa, che ha al suo attivo una trentina di film e numerosi riconoscimenti fra i quali un David di Donatello, un Nastro d’argento, due Globi d’Oro e due Ciak d’Oro, ha ricordato quel tragico mercoledì mattina: “Stavamo andando e poi tornando da dagli amici che hanno un figlio dell’età della mia, per farli giocare. Mentre eravamo lì un’altra amica ci ha avvertito da fuori, all’inizio non era chiara la gravità del fatto, le notizie erano frammentarie”.
L’attrice, nata da madre italiana e padre iraniano, ha condannato fermamente l’episodio: “Sono tre pazzi che hanno voluto ‘agire’, gente infelice travolta dal fanatismo”. Tra le dodici vittime della strage, quella che secondo Maya Sansa è la più sconvolgente per i francesi è Jean Cabut: “Non era solo un disegnatore satirico – dichiarato l’attrice -, aveva fatto tate cose e, soprattutto, per anni aveva accompagnato la crescita di quelli che oggi sono quarantenni facendo una trasmissione per bambini, dove disegnava in diretta per loro. La sua morte ha colpito molto i francesi, ha toccato tanti in una sfera intima, legata alla loro infanzia”.