Sono passati 20 anni dalla morte dell’Attore Massimo Troisi e il Festival Internazionale del Film di Roma ha deciso di ricordarlo, proiettando il 26 ottobre 2014 la versione restaurata de Il postino, pluripremiato lungometraggio diretto da Michael Radford, vincitore del premio Oscar® per la miglior colonna sonora e di molti tra i più prestigiosi riconoscimenti cinematografici al mondo.
Il restauro digitale del film, uscito nelle sale italiane il 22 settembre del 1994, è stato curato dalla Film & Video. Lavorando direttamente sui materiali negativi originali conservati presso i suoi stabilimenti, la Film & Video attraverso Eurolab Digital ha data nuovo valore al film: professionisti del settore si sono alternati al restauro fotochimico dei materiali danneggiati, al controllo delle giunte, ai lavaggi in percloro per poi passare al digitale per la scansione a 4k color, corretti e puliti digitalmente per creare un prodotto nuovo.
Warner Bros. Entertainment Italia presenterà inoltre, in anteprima esclusiva dal 20 ottobre presso la libreria Notebook dell’Auditorium Parco della Musica, il Dvd e l’inedita edizione Blu-ray dell’opera emozionante con la quale Massimo Troisi si è congedato dal suo pubblico e grazie alla quale il regista, sceneggiatore e attore ottenne anche una candidatura postuma dall’Academy Award.
Il film, trasposizione cinematografica de “Il postino di Neruda” dello scrittore cileno Antonio Skàrmeta, consacrò definitivamente a livello internazionale Massimo Troisi, che non solo lo scrisse e interpretò ma diede il suo sensibile e significativo contributo alla regia. Diviso tra passione per la scrittura e impegno politico, il film racconta la storia del postino siciliano Mario Ruoppolo e della sua inaspettata, profonda e commovente amicizia con il poeta Pablo Neruda, in fuga dal Cile ed esiliato in una piccola isola delle Eolie. Grazie a lui Mario, interpretato da Troisi in modo commovente e magistrale, imparerà l’arte della poesia con l’obiettivo di conquistare la bella Beatrice (Maria Grazia Cucinotta). Come il protagonista del suo film, Troisi non poté godere del successo del suo ultimo capolavoro perché scomparve poche ore dopo le riprese, il 4 giugno del 1994.
“Direi che Massimo ha fatto quello che i vecchi produttori facevano: aveva un impegno creativo, il progetto era il suo, la visione di fare questa cosa con quel regista, con quegli attori, in quel modo, era la sua – ha detto Michael Radford -. Così fanno i grandi produttori, che hanno in mente chiaramente quello che vogliono fare. Lui voleva interpretare un uomo che scopre se stesso attraverso la poesia. Si sentì male la prima settimana di riprese, aveva bisogno del trapianto. Gli dissi di lasciar perdere il film, anche se desideravo il contrario. Fu davvero molto coraggioso”.