Roma torna alle origini: più festa e meno festival

Le novità della nona edizione del Festival, presentate da Marco Muller: un'edizione che ritrova l'anima dei primi anni.

Roma torna alle origini: più festa e meno festival
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30 Settembre 2014 - 11.31


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di Piero Cinelli

Accanto ad un ricchissimo programma di 51 titoli nelle quattro sezioni del Festival, più 20 nella sezione autonoma di Alice nella Città, che comunque è parte integrante della rassegna, sono molte le novità annunciate stamani dal Direttore del festival Marco Muller e dal Presidente della Fondazione Cinema Paolo Ferrari. La prima, già annunciata da qualche giorno, è la giuria ‘pubblica’ ovvero il People’s Choice award su modello del festival di Toronto che sostuiturà d’ora in poi la giuria ‘accademica’ nominata dal Festival. Saranno gli spettatori a decretare i vincitori di ogni sezione. Questa rivoluzione si accompagna ad una sempre maggiore compenetrazione nel tessuto della città di Roma, dove tramite i numerosissimi sponsor (che hanno raggiunto il numero di 38, in forte aumento rispetto all’anno precedente) una serie di facilitazioni e di sconti per il pubblico, un programma aperto anche al grande pubblico ed un numero importante di ospiti internazionali, che tra glamour e lezioni di cinema incontreranno il pubblico, viene offerta ai più vari livelli la possibilità di partecipare a tutta la cittadinanza. Le quattro sezioni principali (di Alice nella città abbiamo già parlato) rispecchiano questa idea forte di Festival metropolitano e internazionale, con

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Cinema d’oggi riservata agli autori affermati (con una forte presenza di autori sudamericani), Gala diretta al grande pubblico, Mondo Genere che spazia tra i generi alla ricerca delle nuove tendenze, ed infine Prospettive Italia, che presenta le novità del cinema italiano.

Tra le ‘perle annunciate’ di Cinema d’oggi troviamo Time Out of Mind di Oren Moverman, con Richard Gere (che incontrerà il pubblico), Angels of Revolution di Aleksej Fedorcenko, Biagio del più rosselliniano dei nostri autori, Pasquale Scimeca, Os Maias del maestro portoghese Joao Botelho, nella sezione Gala, l’anteprima mondiale di Gone Girl (L’amore bugiardo) di David Fincher, con Ben Affleck e Rosamund Pike, Black and White di Mike Binder con Kevin Costner (che incontrerà il pubblico), Escobar: Paradise Lost, dell’italiano Andrea Di Stefano con protagonista Benicio del Toro nei panni del trafficante Pablo Escobar, Still Alice di Richard Glatzer con Julianne Moore, e, unico omaggio alla televisione, The Knick di Steven Soderbergh. In Mondo genere Tusk, il nuovo film di Kevin Smith, che si cimenta nell’horror, La spia – A Most Wanted Man, ultimo film interpretato da Philip Seymour Hoffman, Stonehearst Asylum di Brad Anderson, con la coppia Ben Kingsley Michael Caine, La prochaine fois je viserai le coeur di Guillaume Canet, tre opere prime: Nightcrawler, di Dan Gilroy con protagonista Jake Gyllenhaal, A girl walks home alone at night di Ana Lily Amirpour, ed Haider dell’indiano Vishal Bharwaji.

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Molto importante la presenza del cinema italiano, che spazia in tutte le sezioni, oltre a quella dedicata di Prospettive Italia.

Omaggio al genere per eccellenza del cinema italiano nei film di apertura e chiusura Soap Opera di Alessandro Genovesi e Andiamo a quel paese di Ficarra e Picone, entrambi Fuori Concorso, tre titoli nella sezione Mondo genere: Tre tocchi di Marco Risi, Biagio di Pasquale Scimeca, La foresta di ghiaccio di Claudio Noce con protagonista Emir Kustirica e Ksenia Rappoport, altri tre nella sezione Gala, Buoni a nulla di Gianni Di Gregorio, il documentario Giulio Cesare – Compagni di scuola di Antonello Sarno, oltre al già citato Andiamo a quel paese di Ficarra e Picone.

Tra gli Eventi altri cinque titoli italiani: 27 aprile 2014. Racconto di un evento di Luca Viotto; Il mio Nanuk di Brando Quilici e Roger Spottiswoode, un docu-fictiuon girato interamente in Groenlandia (in collaborazione con Alice nella città); Ne ho fatte di tutti i colori di Marco Spagnoli, una intervista off records con Enrico Lucherini, L’orologio di Monaco di Mauro Caputo, Viaggio nell’animo dei figli della Shoah di Beppe Tufarulo (alla ricerca degli eroi sconosciuti attraverso la provincia italiana che hanno nascosto famiglie di ebrei) ed il cortometraggio Ore 12 di Toni D’Angelo, una storia d’amore proibita nel quartiere Scampia.

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Spazia invece nelle nuove tendenze del cinema nazionale di fiction e documentaristico la sezione Prospettive Italia con otto titoli tra cui gli esordienti Lorenzo Sportiello con Index Zero incentrato sulla vicenda di una coppia di extracomunitari che cerca di entrare in Europa, Leonardo Guerra Seragnoli con Last Summer, scritto da Banana Yoshimoto, con protagonista una giovane donna giapponese che ha perso la custodia del figlio e Roan Johnson con Fino a qui tutto bene, interpretato da Isabella Ragonese, Silvia D’Amico, Alessio Vassallo e Paolo Cioni, incentrato sugli ultimi giorni di università di un gruppo di studenti. Cinque i documentari: Due volte delta di Elisabetta Sgarbi, Largo Baracche di Gaetano Di Vaio, Looking for Kadija di Francesco G. Raganato, Meno male è lunedì di Filippo Vendemmiati e Roma Termini di Bartolomeo Pampaloni.

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