Storie di chi viene da zone di guerra, di chi fugge, di chi vive nei nostri luoghi cercando di costruirsi un futuro diverso. Storie dimenticate dai media e narrate in uno scatto, un suono, o attraverso un fumetto.
È questo ciò che si vedrà all’ottava edizione della rassegna internazionale di documentari e cinema sociale del Terra di tutti film festival, dall’8 al 12 ottobre a Bologna organizzato dalle ong Cospe e Gvc. Una novità di quest’anno è la collaborazione con il festival francese di Alimenterre con un focus sulla creazione di un modello agricolo equo e la proiezione di due documentari.
La vita nella striscia di Gaza, le proteste in Turchia e in Brasile durante i mondiali, le difficoltà di una comunità Rom in un campo di Napoli, sono solo alcuni temi affrontati nei film che verranno proiettati durante i cinque giorni del festival tra il cinema Lumière e il Tpo. Per inaugurare l’edizione di quest’anno si comincia qualche giorno prima, mercoledì 1 ottobre, e lo si fa con la proiezione, in prima visione, al Lumière del documentario “Io sto con la sposa” di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry che ha riscosso tanto successo al festival di Venezia.
A presentare il ricco programma di eventi, questa mattina in conferenza stampa al cinema Lumière di Bologna, c’erano Jonathan Ferramola e Stefania Piccinelli, direttori artistici del Terra di tutti film festival, e Andrea Morini, responsabile programmazione del cinema Lunière. Insieme a loro sono intervenuti anche Antonio Martino e Carlotta Piccinini entrambi registi di due documentari, fuori concorso, targati Terra di tutti film festival: “Quello che resta” (coprodotto da Cospe e BoFilm), e “Eco de femmes” (coprodotto da Gvc e EleNfant Film).
Un calendario di appuntamenti molto ricco che prende il via mercoledì 8 ottobre al Tpo con la mostra di illustratori e fumettisti contro la guerra dal titolo “(S)trip to Gaza: pencils not bombs”. A seguire la proiezione di “Two at the border”, il racconto di due ragazzi che in Turchia aiutano i rifuggiati a oltrepassare il confine con la Grecia.
Il 9 ottobre si apre con l’incontro “Da occupy Gezi alla primavera turca” per concludere con due film sulle proteste in Brasile durante i mondiali e le rivendicazioni per un sistema educativo libero del movimento cileno. “About Gaza” di Simone Camilli, il videoreporter rimasto ucciso nella striscia, “Container 158” di Enrico Parenti,”Sexy money” di Karin Junger e altri documetari verrano proiettati durante tutto il weekend.
Otto le pellicole girate o pensate sotto le Due Torri da altrettanti registi bolognesi doc o d’adozione. Otto spaccati di vita differenti raccolti dai quattro angoli del mondo, da Gaza a Calcutta, dalla Tunisia al Monzambico, ma anche storie di ragazzi che vivono in via del Pratello: “Sexy shopping” di Antonio Benedetto e Adam Selo in cui si racconta la storia di Miah, un immigrato bengalese che vive da anni in Italia dove ha aperto una partita Iva per regolarizzare la sua posizione di ambulante; “Oltre il confine” un docu-clip fuori concorso realizzato da Agnese Mattanò e i ragazzi dell’Istituto minorile di Bologna. Per il programma completo: http://www.terradituttifilmfestival.org/.