Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini – acquisito il parere largamente positivo delle Commissioni Cultura di Camera e Senato – ha nominato il direttore artistico del Bif&st Felice Laudadio presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma che governa la Scuola Nazionale di Cinema e la Cineteca Nazionale. La commissione Cultura della Camera ha espresso il proprio parere il 28 novembre con 26 voti a favore su 26 votanti, quella del Senato il 23 novembre con 12 voti favorevoli e uno contrario, tre astenuti, tre schede bianche. Fra i predecessori di Laudadio alla guida del CSC – una delle più antiche e prestigiose scuole di cinema del mondo creata 80 anni fa da Alessandro Blasetti – si ricordano fra gli altri, ma non in questa successione, i registi Roberto Rossellini e Lina Wertmüller, il produttore Alfredo Bini, il sociologo Francesco Alberoni, i critici Umberto Barbaro, Orio Caldiron, Luigi Chiarini, Giovanni Grazzini, Lino Micciché, lo sceneggiatore Stefano Rulli.
“Ringrazio il ministro Franceschini per il delicato incarico cui mi ha chiamato in quanto autore cinematografico e organizzatore culturale di lungo corso – ha dichiarato Laudadio – e ringrazio le commissioni parlamentari e, per il lavoro svolto, il C.d.A. uscente. Assumo un ruolo di servitore dello Stato che mi onora e che comporta, anche alla luce della nuova legge di sistema sul cinema, obblighi di gestione e di progettazione innovative in misura sempre crescente, così come sono in crescita inarrestabile le tematiche, le ricerche (sperimentali e non) e le tecnologie legate ai nuovi linguaggi del cinema, alla nuova multimedialità, all’editoria, ai modi di produzione e di fruizione delle opere audiovisive decisamente diversi che in passato. Dunque inestricabilmente connessi a sempre più urgenti e necessari adeguamenti dei canoni dell’alta formazione professionale e artistica dei nuovi autori, e dei nuovi cineasti più in generale, e di una più ampia diffusione della cultura cinematografica per un nuovo pubblico”.
Giornalista professionista, critico di cinema e televisione, produttore e sceneggiatore, Felice Laudadio ha una lunga esperienza di manager culturale e di ideatore e direttore di manifestazioni e festival cinematografici.
È stato amministratore delegato dell’Istituto Luce nel 1994 e presidente di Cinecittà Holding dal 1999 al 2002. Ha ideato nel 1999 e fondato nel 2004 la Casa del Cinema di Roma che ha diretto fino al 2011. Ha ideato e progettato per la Regione Puglia, a Mola di Bari dove è nato il 25 aprile 1944, il Polo del cinema digitale, un centro d’eccellenza d’alta formazione di durata triennale per sceneggiatori, registi, produttori, direttori della fotografia, tecnici, da specializzare nelle nuove tecnologie dell’audiovisivo. Il progetto è attualmente sospeso.
Ha diretto la Mostra del Cinema di Venezia (1997-98) e subito dopo il TaorminaFilmFest (1999-2006). Ha ideato e diretto il MystFest (1979-1986), il festival EuropaCinema (1984-2009), il Premio Saint-Vincent per il cinema italiano (Grolle d’Oro, 1990-2001), il Premio Fellini, il Premio Solinas, l’ItaliaFilmFest, la sezione europea del Palm Springs International Film Festival in California e altre manifestazioni in America Latina e a Strasburgo e Bruxelles. È stato il direttore artistico del Carnevale di Venezia (2003-2004). Nel 2007 ha progettato e diretto il RomaFictionFest.
È il direttore del Bif&st-Bari International Film Festival, da lui ideato nel 2008 e alla cui direzione è stato confermato fino al 2020, per il quale ha realizzato dal 2009 a oggi affollatissime “Lezioni di cinema” tenute da prestigiose personalità della settima arte. Per il Bif&st 8½ (21-29 aprile 2017) lavora da molti mesi alla preparazione di una vastissima retrospettiva consacrata a Vittorio Gassman e Dino Risi e di due tributi dedicati a Nino Rota e a Jacques Perrin.
Ha scritto e prodotto il film Il lungo silenzio (3 premi al Festival di Montréal e 3 Globi d’oro) e cosceneggiato La promessa (candidato dalla Germania al Premio Oscar), entrambi diretti da Margarethe von Trotta, e ha coprodotto per l’Istituto Luce una dozzina di film diretti fra gli altri da Theo Angelopoulos, Marco Bellocchio, Sergio Citti, Luigi Magni, Michele Placido, Ettore Scola. È stato il produttore associato del film Al di là delle nuvole di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders. Nel 2001 ha ideato e prodotto per Cinecittà Holding il primo film italiano girato interamente in digitale, Sei come sei, presentato alla Berlinale. Nel 2013 ha realizzato e prodotto A cavallo di un cavillo, una lunga videointervista con Andrea Camilleri su Orazio Costa.
Ha pubblicato il volume Fare festival e il romanzo Il colore del sangue. Dal 1963 al 1974 ha lavorato per le case editrici Laterza, Dedalo, Mazzotta, Abitare. Dal 1974 al 1983 è stato critico televisivo, capo del servizio spettacoli e inviato culturale de “l’Unità” prima a Milano, poi a Roma. Ha diretto le riviste “Classe”, “Script” e “Cinecittà”. Collabora a “La Repubblica/Bari” e al “Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno”. È membro onorario della Fipresci (The International Federation of Film Critics), componente della European Film Academy di Berlino e dell’Accademia del cinema italiano. Dopo la maturità classica si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Bari e ha conseguito un Master presso l’Istituto superiore internazionale relazioni pubbliche di Roma.