Teatro: a rischio 24 palcoscenici e 2.500 posti di lavoro

Agis: la riforma doveva essere una semplificazione e invece per la prima volta lo Stato è diventato editore, dicendo cosa è giusto finanziare e cosa no.

Teatro: a rischio 24 palcoscenici e 2.500 posti di lavoro
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15 Maggio 2015 - 15.00


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“Ventiquattro teatri a rischio chiusura e con loro 2.500 posti di lavoro in fumo, più tutte le Compagnie ospiti”, con criteri “discrezionali”, oltre che “contraddizioni, incoerenza e strumentalizzazioni” della Commissione ministeriale sulla Legge prosa del 24 aprile. E’ l’allarme lanciato oggi all’Agis e che tocca palcoscenici storici come, tra gli altri, il Brancaccio, il Ghione e il Vittoria di Roma, l’Alfieri, con il Gioiello e l’Erba di Torino, il Martinitt di Milano, il Diana di Napoli. “Siamo di fronte a un atto che rischia di spazzare via il teatro privato italiano – ha spiegato il presidente dell’Agis Lazio, Pietro Longhi -.

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La riforma varata dal ministero doveva essere una semplificazione e invece per la prima volta lo Stato è diventato editore, dicendo cosa è giusto finanziare e cosa no, con teatri in attività da 30 anni declassati a imprese di produzione”.

La Commissione ministeriale, secondo le proteste, avrebbe “escluso a priori i componenti di una parte importante del teatro italiano, seguendo valutazioni in netto contrasto con le premesse del nuovo Fus, che richiedono competenze e capacita’ imprenditoriali, un numero maggiore di attività e l’invito all’aggregazione tra produzioni e teatri”.

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