“Un appello alle istituzioni affinché si trovino con la massima urgenza soluzioni tali da consentire la salvaguardia dei livelli occupazionali dell’Orchestra di Lecce, e capaci di scongiurare il pericolo di chiusura della stessa istituzione musicale”.
È stata questa la richiesta formulata dall’Assemblea dell’associazione nazionale delle Ico (Istituzioni Concertistiche Orchestrali), in merito alla situazione di crisi della Fondazione Tito Schipa di Lecce. “Una crisi – è stato sottolineato in una nota – causata dalla recente modifica legislativa della struttura degli Enti locali e, in particolare, delle Provincie, considerato che la Fondazione Tito Schipa, costituita da Comune e Provincia, vede quest’ultima finanziare per il 90% l’attività dell’orchestra di Lecce”.
“A causa della drastica riduzione dei trasferimenti dallo Stato, la Fondazione, che gestisce l’Orchestra di Lecce, già da dopo l’estate non sarà più in grado di portare avanti la relativa programmazione musicale. L’eventuale scomparsa di una delle dodici istituzioni concertistiche orchestrali riconosciute dallo Stato, quale è quella di Lecce, provocherebbe ricadute negative a tutti i livelli e non solo sul territorio provinciale e regionale, data la dimensione nazionale e internazionale che l’intero settore delle istituzioni concertistiche orchestrali rappresenta in termini di offerta musicale di qualità e di impiego di personale di elevata professionalità”.
“Il ripensamento in via legislativa del ruolo delle Provincie, pur necessario nella prospettiva di una ridefinizione di funzioni e competenze dello Stato, delle Regioni e degli Enti con l’attesa riforma del titolo V della Costituzione denuncia, in maniera esasperata, una sofferenza di fondo dell’intero settore, in difficoltà da anni, per l’evidente inadeguatezza di una legislazione che non valorizza il ruolo che le Istituzioni Concertistiche Orchestrali rivestono nella diffusione della cultura musicale e non riconosce a pieno le funzioni che queste esercitano come centri complessivi di produzione musicale legati allo sviluppo culturale non solo territoriale, ma anche nazionale ed internazionale”.
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