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Gli adulti a caccia delle adolescenti a pagamento: il caso dei Parioli

A Roma va in scena "Lolite", sulle giovanissime finite in un giro di prostituzione nel quartiere-bene dei Parioli

Gli adulti a caccia delle adolescenti a pagamento: il caso dei Parioli
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21 Febbraio 2018 - 19.08


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A Roma fece scalpore il caso delle “baby squillo”, così definite sui giornali. Usate e manovrate da irreprensibili maschi italiani bianchi. Affronta l’argomento lo spettacolo “Lolite”, scritto e diretto da Francesco Sala, che sarà in scena in anteprima al Teatro Tor Bella Monaca di Roma dal 9 all’11 marzo, poi in prima nazionale al Teatro Belli dal 13 al 25 marzo con Giancarlo Fares, Gilberta Crispino, Chiara Scalise, Benedetta Nicoletti, Davide D’Innocenzo. Lo produce Fondamenta Teatro e Teatri. E comprende una tavola rotonda: “Lolite e il Lolitismo. Femmine, femministe e maschi che ne approfittano” in calendario l’8 Marzo, per Festa della donna, alle 11 al Teatro Tor Bella Monaca

Riportiamo la nota stampa. “Cosa c’è dietro tutto questo? Lo scandalo delle ninfette dei Parioli è soltanto un effetto di qualcosa di molto più ampio? Gli scandali, le molestie, il caso internazionale #meetoo, quello locale recente del professore di liceo con le allieve, e se oggi il settimanale spagnolo El Mundo dedica una copertina speciale al romanzo di Nabokov Lolita, tutto questo ha motivo e una portata più grande del singolo caso di cronaca capitolino. La ninfetta dello scrittore russo torna ad ossessionare il maschio (che privo oggi di ogni tabù, remora sociale, cerca la storia d’amore o la semplice perversione verso l’età incontaminata, candida, insospettabile: l’adolescenza). I due mondi così distanti apparentemente: adulti e adolescenti, entrano in una doppia fase di curiosità e secondo la felice espressione del prof. Carotenuto, si fanno “adultescenti”, si confondono. La famiglia, la scuola, in questo sembrano oggi incapaci di reagire. È davvero così? Cosa spaventa di più? L’eccessiva libertà dei costumi o l’ondata censoria che sembra ritornare? Di tutto questo parleremo al Teatro di Tor Bella Monaca l’8 marzo 2018, e a seguire l’anteprima sotto forma di reading dello spettacolo teatrale Lolite”.

 

Nelle note di regia Sala scrive che la frase “Col trucco sembro più grande”  l’ha presa presa “da un blog di queste ninfette che si atteggiano a femmes fatales, parlano uno strano idioma frutto di chat, youtube, slang di quartiere. La proporzione del fenomeno va ricercata nella crisi di valori della famiglia, l’evaporazione del padre, la competizione di mamme che non vogliono invecchiare, la dissacrazione del corpo, la vittoria dell’avere sull’essere. E i coetanei di queste ragazze? Lo spettacolo è pensato anche per loro: da un recente sondaggio di skuola.net il 60% dei ragazzi nelle scuole conosce il fenomeno. Ragazzi che vivono sul loro smartphone, affrontano il difficile passaggio dell’adolescenza rifugiandosi nella rubrica di messaggi telefonici. Qui si legge: cliente1, cliente 2, cliente 3…Queste ragazze adulte nel fisico, con le loro cuffiette della musica, sembrano piccole tartarughe chiuse nel loro guscio. E non ne vogliono sapere di venire fuori. A noi il compito, genitori, insegnanti, educatori, di trovare qualche foglia di lattuga”.

 

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