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Il funk brasiliano conquista sempre più appassionati ed Anitta è la sua sacerdotessa

La cantante, paragonata a Beyoncé, ha registrato 218 milioni visualizzazione della sua ultima canzone diventando, con la sua difesa della donna, un esempio per le ragazze brasiliane

Il funk brasiliano conquista sempre più appassionati ed Anitta è la sua sacerdotessa
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7 Marzo 2018 - 12.29


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Per tutti è la ”Beyoncé del Brasile”, ma prima di paragonarla alla cantante americana bisognerà aspettare un po’. Certamente, Anitta – questo il nome della star della canzone brasiliana – ha registrato 218 milioni di ‘clic’ su YouTube a metà febbraio e il video della sua canzone ”Vai malandra” è tra i 200 migliori titoli su Spotify.

Anitta – il cui vero nome è Larissa Macedo Nachado nata a Rio de Janeiro nel 1993 – mostra un fisico esplosivo, esibito grazie ache ad un bikini microscopico, che qualcuno ha paragonato ad un paio di strisce di nastro adesivo piazzate in posti strategici.
Ma, al di là dell’aspetto estetico, Anitta ha uno spiccato senso degli affari e soprattutto una bella voce che l’ha resa famosa nel funk brasiliano, un movimento seguito da vicino da esperti di musica. Il funk brasiliano, ieri confinato nella favelas e nei locali notturni della periferia di San Paolo, finalmente è uscito dai suoi confini. Per molto tempo, la cosiddetta musica latina era solo di lingua spagnola. Ma “il 2017 è stato l’anno in cui il talento brasiliano ha infranto la barriera linguistica”, ha detto Sandra Jimenez, responsabile del dipartimento musicale dell’America Latina nella rivista Billboard dell’America Latina.
Così, oltre ad Anitta, altri artisti sono esplosi in tutto il mondo. Come Mc Kevinho, soprattutto Mc Fioti, che da parte sua, con una canzone frutto di ua rielaborazione di Bach, ha registrato più di mezzo miliardo di visualizzazioni su YouTube . Questo successo oltre i confini brasiliani è, secondo Carlos Palombini, professore di musicologia all’Università Federale del Minas Gerais, un segno di un’evoluzione del funk. All’origine aggressivo, esigente e aggjindato di grandi parole, è mutato dall’inizio degli anni 2010, prendendo a prestito i codici del pop, più educato, melodioso e quindi esportabile.
Il successo di Anitta si piega anche con la sua forte personalità, che le consente di ”dialogare” anche con star della musica internazionale.
Anitta, una figura del femminismo? Se la star adotta i codici della donna-oggetto cara ai rapper nordamericani, non ha paura di mostrare i suoi glutei pieni di cellulite nei primi dieci secondi del video di Vai Malandra.
Un atto militante. “Si veste e si spoglia ma il messaggio è chiaro: è lei che decide”, dice Braulio Lorentz, critico musicale de O Globo.
Nel video, Anitta canta: “Preparati, vado a ballare, guardami! “. Un modo per dire che lei conduce il ballo.
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